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Il respiro dei Calanchi

viola di massimo

Il Respiro dei Calanchi

Quasi casualmente mi son trovata in Basilicata, precisamente in provincia di Matera a Montalbano Jonico e ancora più precisamente nella Masseria Crocco, un luogo incantevole dove profumi di distillazione ed ettari di vigneti e uliveti donano un respiro lungo e profondo, assieme all’accogliente conduzione familiare. E quasi casualmente, mi ritrovo lì come fotografo documentatore di un residenziale sul benessere. Ammetto che: quando sento parlare di benessere, inizio a pensare quasi automaticamente ad una noia mortale dove tutti per qualche giorno eseguono buone azioni benefiche per distruggerle al ritorno.

Ma per fortuna mi concedo sempre un libero pregiudizio per poi espirarlo e provare ad andare oltre osservando, con l’apertura che mi è possibile, qualsiasi cosa mi capiti.

Dietro le quinte...

E così inizio l’osservazione da dietro le quinte e, in ordine di apparizione, il fisioterapista Massimiliano Ranoia  alle 7.30 del mattino inizia con lezioni di Yoga conducendo i residenziali in un mondo di movimenti profondi, considerazione del proprio corpo come totalità di dentro e fuori che vivono in armonia aiutandosi l’un l’altro, in un mix di teoria e pratica. Questo, protetti dai calanchi della Basilicata, contornati da uva in crescita, aria e sole.
Dopo yoga? si impara a controllare mente e fisico immergendosi in un acqua a 7 gradi, il freddo? cos’è? Si può davvero controllare il proprio corpo tanto da arrivare a non percepirlo con la propria impostazione mentale? … pare proprio di sì, ma certo la preparazione non è cosa da poco e i partecipanti si sono donati senza riserve alla scoperta di sé stessi, superando i propri limiti.

Respiro

Proseguiamo con le lezioni sul respiro tenute da Alessandra Bonacina,  un senso di invasione negli animi altrui mi ha pervaso anche se ho provato ad essere più discreta possibile nella mia documentazione, ma vedere come le persone si lasciassero andare mi ha un po’ scossa. Poi, protetta ovviamente dall’imponente presenza dei calanchi e dalla memoria del bellissimo saggio “La camera chiara” di Ronald Barthes, ho proseguito a documentare e respirare con loro. Vivendo per osmosi un’esperienza che fa pensare a quei patrimoni comuni in cui tutti,  nel profondo, siamo nelle stesse solitudini e paure.  Cresciuti forse nei modi più diversi e nei luoghi più opposti, ma alla fine, la profondità dell’esistenza è una stanza comune, buia, dove nascita e morte sono ed esistono nello stesso medesimo istante.
Ma poi a risollevarci tutti, il respiro salvifico divenuto unico assieme all’emozione che esce come una cascata senza filtri.
E si rinasce ancora. E tutto prosegue bene anche perché… ci sono i calanchi a vegliare da sempre, assieme al nostro respiro.

Ancora, troviamo Sabrina Muffatti che ci addentra nella nutrizione e nei cibi “veri” che sostengono davvero il corpo. Il cibo si sa, è uno dei nostri mezzi consolatori più grandi in assoluto, non a caso ci sono più esercizi di vendita per soddisfazione alimentare che altro. Prima o poi: ce la faremo una domanda?

E la mia casa? è davvero un'oasi protetta?

Proseguiamo con Andrea Amato che ci racconta l’acqua riportando gli interessanti studi di Shauberger con le sue anomalie dell’acqua, di Rocco Palmisano che ha veicolato l’acqua alcalina in Italia, Del Giudice, Pollak. Un mondo di acque, ce ne sono di morte e di vive, e sapere che l’acqua è un grande contenitore di memoria fa chiedere: di che memorie si disseta il mio corpo?
Di seguito ci addentriamo nell’elettromagnetismo. Amato ci fa considerare che la maggior parte di noi si preoccupa in modo poco razionale di ciò che avviene nelle proprie città fra 5G, geopatie e dirty elettricity, pensando che la propria casa o azienda sia un’oasi di pace, ma in un attimo ci apre gli occhi spiegandoci che i primi a creare dirty electricity, siamo proprio noi, nelle nostre case apparentemente protette. Insomma: ogni cambiamento deve partire proprio da ognuno di noi: che sia anima o casa… siamo solo noi.

E i Calanchi?

E i Calanchi? beh, avrei voluto portarmene uno via con me, per rubarne il respiro, ma ne ho portato solo una piccola manciata. Farò in modo che stia bene, lo laverò, lo filtrerò e seguirò tutti quei riti di trasformazione. Ne avrò cura come si ha cura di una terra che si è donata a noi nelle ere. Dentro ci inserirò la memoria di questa esperienza -stanza buia compresa- pensando che se non si esplora il centro di noi stessi come fosse il centro della terra, non si potrà di certo imparare a volare ed esplorare la vastità del cielo. Infine, farò decantare il tutto attraverso una lenta e preziosa mutazione.

Ed è così che l’arte vibra, comunica, si muove: respira ed empatizza con il tutto… accoglie dentro sé angoscia ancestrale e liberazione, in un’altalena di continue trasformazioni attraverso gli accadimenti più diversi.

Viola DM

Per i curiosi di docenti e luoghi:
Massimiliano Ranoia: https://fisioterapiaranoia.it/
Alessandra Bonacina: https://esteticavegetale.it/
Sabrina Muffatti: https://www.sabrinamuffatti.it/
Andrea Amato: https://aeteres.com/
Masseria Crocco: https://www.masseriacrocco.it/
www.violadimassimo.com